Quando sono gli algoritmi a indicare ai cuochi la ricetta da cucinare

Se ancora solo qualche anno fa gli addetti alla pulizia, in turni regolari, rassettavano la sede principale della Posta piano dopo piano, sala riunioni dopo sala riunioni e corridoio dopo corridoio, oggi è l’edificio che in autonomia organizza le brigate di pulizia in funzione dell’occupazione dei locali. Non solo: l’interconnessione intelligente di dati relativi al tempo atmosferico, al giorno della settimana, al menu e all’occupazione della sede principale del gruppo deve poter suggerire, almeno come vision, la quantità di cibo da cucinare nel ristorante del personale, al fine di contrastare ad esempio lo «spreco alimentare». Per quanto riguarda la gestione digitale dei propri immobili, la Posta è pioniera in questo settore.

L’anonimo tappetino e la piccola cassetta posti all’entrata e all’uscita del ristorante del personale nella sede principale della Posta svizzera nella Wankdorfallee di Berna hanno integrata in sé proprio questa particolare funzione: al momento contano quotidianamente gli ospiti che entrano ed escono, mettendo i dati rilevati in relazione a quelli atmosferici, al calendario delle vacanze e alla densità di occupazione delle circa 1700 postazioni di lavoro. Sulla base dei dati rilevati, algoritmi di apprendimento automatico dettano ai cuochi nel ristorante del personale le quantità di cibo da cucinare. Nel caso ideale, il ristorante riceve i dati già nei giorni precedenti, ossia prima che gli alimenti vengano acquistati per preparare gli oltre mille pasti consumati nelle giornate di punta.

Oltre alle varie proposte di menu, ora sono indicate anche informazioni sull’«ora di punta» prevista nel ristorante del personale della Posta. Questo permette di pianificare meglio la pausa pranzo.

Oltre alle varie proposte di menu, ora sono indicate anche informazioni sull’«ora di punta» prevista nel ristorante del personale della Posta. Questo permette di pianificare meglio la pausa pranzo.

Un giorno le fonti dei dati potranno essere ampliate a piacere e potranno riguardare ad esempio dati sul gradimento dei singoli menu o addirittura sull’offerta/richiesta di determinati alimenti per poter acquistare, a seconda della stagione, prodotti ove possibile regionali. Ogni input di dati e ogni feedback consentono di orientare in maniera ancora più ottimale le quantità alle reali esigenze degli ospiti e della cucina in un dato giorno. Questo fa sì che diminuisca anche la quantità di rifiuti alimentari. Nella ristorazione svizzera, infatti, sussiste una chiara necessità di intervento: stando a un rapporto dell’Ufficio federale dell’ambiente, le oltre 7500 mense di istituti scolastici e ristoranti del personale producono da sole in Svizzera più di 45’000 tonnellate di rifiuti alimentari all’anno.

Informazioni esatte e relativa interazione 
«Un ruolo importante ai fini di un utilizzo pratico e di un’interazione intelligente dei dati di un immobile è svolto dalle informazioni esatte acquisibili in merito all’utilizzo giornaliero», afferma Stefan Dürig, responsabile Immobili e padre spirituale della crescente digitalizzazione del funzionamento interno degli immobili della Posta. «L’esattezza delle informazioni sull’effettiva occupazione dei locali di un edificio consente di abbandonare rigidi turni di lavoro a favore di un orientamento in base al reale fabbisogno», precisa Stefan Dürig. Il 51enne responsabile Immobili della Posta è membro del Digital Real Estate Think Tank, un organismo a cui fanno capo esperti d’eccellenza dell’economia immobiliare, i quali guardano alla realtà digitale come a una enorme opportunità. Va da sé che si facciano convinti promotori di uno scambio di informazioni e conoscenze in questo settore.

Ombre digitali dei computer portatili
Già oggi, oltre 30 immobili della Posta forniscono dati futuristici. Tra questi anche la sede principale della Posta e di PostFinance. Un software speciale, sviluppato in collaborazione con la start-up «Locatee», sta rilevando dal 2016, tramite reti LAN e WLAN, in un tabulato allestito in forma rigorosamente anonima le ombre per così dire digitali dei computer portatili dei collaboratori. Questo rilevamento consente di effettuare un’analisi accurata del singolo immobile adibito a ufficio, del singolo piano o addirittura di zone parziali dell’edificio.

  • I dati di occupazione delle aree di lavoro rilevati nell’arco di un mese intero indicano in questa fase quali sono le aree poco occupate (in colore verde scuro).

    I dati di occupazione delle aree di lavoro rilevati nell’arco di un mese intero indicano in questa fase quali sono le aree poco occupate (in colore verde scuro).

    I dati di occupazione in una zona parziale dell’edificio: In questo modo è possibile individuare per i singoli team le aree effettivamente utilizzate.

    I dati di occupazione in una zona parziale dell’edificio: In questo modo è possibile individuare per i singoli team le aree effettivamente utilizzate.

 

 

 

 

 

 

 

 

Messi in relazione con i giorni della settimana e i mesi dell’anno, i dati rilevati consentono di avere una panoramica precisa per ciascuna unità dei giorni in cui sono ancora disponibili delle postazioni di lavoro all’interno dell’edificio. Superfici in affitto inutilizzate come fattore di costo per le unità possono così essere dismesse. Questo consente inoltre di ottimizzare le superfici di lavoro effettivamente utilizzate a fronte di una crescente modalità di lavoro a tempo parziale e lavoro da casa. Per finalità di informazione dei collaboratori, nell’area accoglienza dell’ingresso è installato uno schermo che mostra in tempo reale il grado di occupazione dell’edificio e anche dei singoli piani.

All’ingresso della sede principale della Posta, nell’area accoglienza, i collaboratori possono vedere in un colpo d’occhio il grado di occupazione dell’edificio e dei singoli piani in quel momento.

All’ingresso della sede principale della Posta, nell’area accoglienza, i collaboratori possono vedere in un colpo d’occhio il grado di occupazione dell’edificio e dei singoli piani in quel momento.

Dati di occupazione precisi consentono anche di trasformare superfici poco utilizzate ad esempio in sale riunioni per le quali c’è una forte richiesta. Infatti, dall’insediamento nella sede principale della Posta aree poco utilizzate sono state trasformate in aree adibite ai colloqui o anche per telefonare. Al fine di evitare tempi morti nel ristorante del personale al mattino e al pomeriggio, si sta pensando anche qui di trasformarlo in aree adibite ai colloqui, per le quali viene espressa una forte domanda.

I dati pilotano le pulizie

«Le informazioni di cui disponiamo consentono oggi di impiegare brigate di pulizia e manutenzione in modo mirato dove durante il giorno si è effettivamente lavorato», afferma Stefan Dürig. «Come vision è pensabile che i proprietari di immobili, ove vi sia la necessità e in presenza di un’architettura adeguata, vedano di buon grado in futuro la possibilità di scaldare e pulire meno le superfici inutilizzate, subaffittandole nel frattempo a persone interessate o addirittura di chiuderle in determinati giorni dell’anno o ad esempio durante le settimane di vacanza», così Stefan Dürig descrive il trend del prossimo futuro.
Tuttavia, queste considerazioni non sono prioritarie in questo momento presso la sede principale della Posta. Secondo Stefan Dürig, saranno i collaboratori a stabilire in misura sempre crescente un utilizzo flessibile delle diverse zone di lavoro come «aree riservate ai colloqui, agli incontri piuttosto che a tranquilli momenti privati» oppure «aree dedicate al co-working». A seconda di come dovranno organizzare il lavoro quotidiano e il tempo che avranno a disposizione, sceglieranno in maniera flessibile l’area a loro più confacente per lavorare. Nel caso ideale, ogni giorno verranno a crearsi nuovi gruppi di colleghi di lavoro che non lavoreranno più in «basi» fisse.

Un risparmio di tempo del 15%
In realtà, nella sede principale della Posta il futuro digitale basato sui dati è già iniziato anche per il servizio di pulizia e di manutenzione degli edifici. Sulla scorta dei dati relativi agli utilizzatori effettivi dell’edificio, messi in relazione con fattori esterni come il tempo atmosferico, gli addetti alle pulizie visualizzano sul proprio tablet del carrello delle pulizie le aree nella piantina dell’edificio che necessitano di essere pulite con urgenza.

Un tablet invece di un percorso prestabilito e turni fissi: gli addetti alle pulizie sono presenti laddove gli algoritmi indicano loro di andare sulla base dei dati di occupazione dei locali e dei sensori di frequenza.

Un tablet invece di un percorso prestabilito e turni fissi: gli addetti alle pulizie sono presenti laddove gli algoritmi indicano loro di andare sulla base dei dati di occupazione dei locali e dei sensori di frequenza.

Secondo Stefan Dürig, grazie a questa analisi intelligente dei dati abbinata a una pulizia orientata al risultato, è possibile risparmiare un buon 15% sui normali tempi di pulizia. Stando ai sondaggi svolti, i clienti sono altrettanto contenti del servizio, se non addirittura ancora più contenti.
Anche nell’ambito del progetto «IntelliClean», Posta Immobili affina continuamente la raccolta dati: per alimentare gli algoritmi di apprendimento automatico con informazioni differenziate, gli addetti alle pulizie evidenziano sul proprio tablet con un colore diverso le superfici che hanno effettivamente pulito, inserendo anche il motivo per cui le hanno dovute pulire. Sia ad esempio per la presenza disegni di dita, polvere, stoviglie lasciate sui mobili, briciole, sporco o impronte sul pavimento o per la presenza di cestini dei rifiuti pieni. In futuro, i tablet sui carrelli delle pulizie non indicheranno soltanto i locali da pulire, ma saranno in grado di distinguere nel locale in quel momento utilizzato le aree più sporche sulla base dei dati raccolti nel tempo. «Pulire tutto il locale quando invece basta rimuovere solo delle ditate sui mobili ha infatti poco senso. Anche in questo caso ci deve essere margine di manovra per ulteriori varianti di pulizia », si rallegra Stefan Dürig.

 

«Alexia» poi fornisce un aiuto ulteriore: i collaboratori attivano l’assistenza con un comando vocale. Vantaggi: meno giri giornalieri a carico dell’assistenza, risparmio fino al 30% sui costi sostenuti in passato.

«Alexia» poi fornisce un aiuto ulteriore: i collaboratori attivano l’assistenza con un comando vocale. Vantaggi: meno giri giornalieri a carico dell’assistenza, risparmio fino al 30% sui costi sostenuti in passato.

I collaboratori attivano l’assistenza con una serie di smart button di “Service on demand” in caso di guasti alla macchina del caffè o al forno a microonde

I collaboratori attivano l’assistenza con una serie di smart button di “Service on demand” in caso di guasti alla macchina del caffè o al forno a microonde

 

 

 

 

 

 

 

Ordinazioni spontanee di catering premendo semplicemente un pulsante nelle grandi sale riunioni nell’area aperta al pubblico della sede principale: oltre 40 smart button e smart board permettono di evitare situazioni di disordine e onerosi giri di controllo del team del ristorante del personale SV.

Ordinazioni spontanee di catering premendo semplicemente un pulsante nelle grandi sale riunioni nell’area aperta al pubblico della sede principale: oltre 40 smart button e smart board permettono di evitare situazioni di disordine e onerosi giri di controllo del team del ristorante del personale SV.

 

 

Link di approfondimento:

Analisi della destinazione d’uso degli edifici

Pulizia intelligente degli edifici

Service on Demand