Il volto della Posta di domani

Per chi sogna di diventare addetto o addetta alla logistica, montatore o montatrice in automazione oppure informatico o informatica, la Posta è l’indirizzo giusto. Con oltre 16 tipi di professione, offre una grande varietà di opportunità di formazione e grazie ai suoi circa 2000 apprendisti, è una delle principali aziende di formazione di tutta la Svizzera. La Posta mette a disposizione dei giovani interessanti posti di lavoro e di formazione, anche in questi tempi economicamente difficili.

Durante l’estate, Nadja Langenegger ha completato la sua formazione e ora lavora come impiegata specializzata nel ramo economia immobiliare.

Giovane, ambiziosa e membro del «team giallo»: Nadja Langenegger lavora concentrata nel suo posto a Berna. Scrive, pianifica, telefona, organizza e coordina. Fra tutti gli apprendisti della Posta, Nadja fa parte di quell’80% circa che desiderava rimanere in azienda dopo la formazione e ha quindi ottenuto un impiego fisso nel gruppo. Un privilegio per questa impiegata specializzata nel ramo economia immobiliare: «Il fatto di riuscire a ottenere un impiego nel luogo in cui si è fatto anche l’apprendistato è una situazione di reciproco vantaggio per entrambe le parti. Personalmente ho avuto modo di conoscere la Posta e di comprendere ciò che conta per l’azienda, mentre la Posta, dal canto suo, ha potuto comprendere chi sono e come lavoro». Inoltre, Nadja ha decisamente apprezzato il suo lavoro già durante l’apprendistato, motivo per cui è stata molto contenta della conferma del posto. Proprio in tempi di coronavirus, è grata di questa opportunità diretta che ha avuto subito dopo la formazione. A causa dell’emergenza coronavirus, le assunzioni continuano a calare e in alcuni settori di lavoro si respira un clima di incertezza.

A Lars Bischhausen sembra essere andata nello stesso modo. Durante l’estate ha completato l’apprendistato come informatico presso la Posta e anche a lui si è presentata un’opportunità diretta di lavorare nel mondo giallo. Come Nadja, anche Lars è contento di avere ottenuto un impiego, nonostante la mutata situazione sul mercato del lavoro causata dall’emergenza coronavirus.

Il numero degli apprendisti resta stabile
Ma per gli amici di Nadja la ricerca del lavoro non è stata così facile: «Per molti miei amici e molte mie amiche, che ad esempio hanno fatto il loro apprendistato in aziende più piccole, è stato sicuramente più difficile trovare un lavoro, anche a causa della minore offerta di posti causata dal coronavirus», afferma la 19enne. E anche Lars ne è consapevole: «Alcuni dei miei colleghi della scuola professionale hanno optato direttamente per un corso di perfezionamento, in modo da non dover cercare un impiego durante il periodo del coronavirus». In effetti sono tempi difficili per gli apprendisti, complice l’emergenza coronavirus. Stando al rapporto aggiornato della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), i giovani disoccupati sono 20’341. Si tratta di uno degli aumenti più netti della disoccupazione giovanile degli ultimi anni, come ha confermato la SECO su richiesta della Posta. Nella fascia di età 15-24 anni, in agosto si è passati dal 3,4 al 3,9 per cento. Alla Posta, invece, non vi sono segnali di calo nel fabbisogno di giovani specializzati a seguito del coronavirus. Il numero totale di apprendisti non è sostanzialmente cambiato negli anni passati, attestandosi da molto tempo tra le 2120 e le 1890 persone. Invece che diminuire, in alcune professioni i posti di apprendistato fanno addirittura registrare una controtendenza: la Posta necessita di un numero maggiore di addetti al recapito dei pacchi come pure di informatici.

Per la Posta è evidente: in futuro si deve investire sulle persone in formazione
Per Valérie Schelker, responsabile Personale e membro della Direzione del gruppo Posta, è evidente che non basta investire nella formazione degli apprendisti, ma bisogna farlo anche nel loro futuro: «Siamo sempre felici di poter proseguire la collaborazione con apprendisti impegnati e in gamba anche al termine della loro formazione presso la Posta: gli apprendisti conoscono a fondo la Posta e se rimangono, insieme a loro rimane in azienda anche un grande bagaglio di conoscenze. In qualità di datore di lavoro, abbiamo un interesse vitale a suscitare in loro entusiasmo per la Posta e a tenerli con noi. Inoltre, sono convinta che il punto di vista e l’impegno dei giovani siano fondamentali affinché l’azienda possa continuare a crescere guardando al futuro. Per questo promuoviamo, ad esempio, la rete interna dedicata «Young Voice» e offriamo programmi trainee e di reverse mentoring».

Abbiamo provveduto anche agli apprendisti del prossimo anno: per l’inizio dell’apprendistato di agosto 2021, la Posta offre nuovamente oltre 760 posti. Per Valérie Schelker il motivo è evidente: «I giovani sono il nostro futuro: sono la Posta di domani, dunque devono e possono contribuire a disegnare i nuovi scenari. Non da ultimo, con circa 2000 apprendisti, offriamo ai diplomati un’importante prospettiva e in quanto terza tra le principali aziende di formazione in Svizzera, ci assumiamo la nostra responsabilità sociale, anche in tempi economicamente difficili».

Oltre a questi 2000 apprendisti, che occupa in 16 professioni, la Posta gestisce anche delle filiali dove gli apprendisti sono i responsabili dell’esercizio, come pure posti di formazione per neolaureati.

Formazione presso la Posta – Fatti

  • Ogni anno la Posta occupa in media 750 nuovi apprendisti in tutte le regioni linguistiche
  • La percentuale di successo di apprendisti diplomati è intorno al 97 per cento
  • Tra le professioni particolarmente apprezzate figurano: addetto/a alla logistica Distribuzione AFC; impiegato/a del commercio al dettaglio AFC, impiegato/a di commercio AFC
  • La Posta è tra le aziende leader nell’offerta di posti di apprendistato ICT
  • La formazione prevede interessanti condizioni di lavoro e l’AG