«Ho la sensazione di essere uno di voi»

La Posta promuove l’integrazione delle persone con disabilità all’interno e all’esterno dell’azienda. Una visione che è già realtà: a Neuchâtel i clienti sono serviti da persone disabili. Sulla scorta delle esperienze positive con Foyer Handicap nel Canton Neuchâtel (dal 2007), con la fondazione Diamante in Ticino (dal 2012), Quai 4-Markt con dipendenti dell’impresa sociale Wärchbrogg a Lucerna Kreuzstutz (dal 2018), la Posta ha recentemente dato vita ad una collaborazione con la Fondazione OTAF a Sorengo (TI).

La filiale di Sorengo è stata recentemente trasformata in una filiale in partenariato: una soluzione accolta con soddisfazione. L’entusiasmo nasce dal fatto che il nuovo partner della Posta qui è la Fondazione ticinese OTAF. Attiva in Ticino dall’inizio del secolo scorso, la Fondazione ricopre un ruolo sociale di grande valore. Attraverso i propri laboratori e, grazie a molteplici iniziative, offre concrete opportunità di crescita ed inserimento professionale a persone con disabilità.

La clientela della Posta ritrova il «suo» Roberto Manera, passato alle dipendenze di OTAF dopo la trasformazione della filiale.

La clientela della Posta ritrova il «suo» Roberto Manera, passato alle dipendenze di OTAF dopo la trasformazione della filiale.

Ecco dunque che a Sorengo si possono sbrigare le operazioni postali e nel contempo usufruire dei servizi offerti da OTAF. Da un lato, le persone impiegate svolgono le attività tipiche di un laboratorio di informatica offrendo servizi di grafica e piccola tipografia e, dall’altro, vendono quanto prodotto nei laboratori della Fondazione quali generi alimentari e artigianato «di casa». Grazie a questa felice intuizione, la popolazione di Sorengo potrà continuare a beneficiare della presenza fisica della Posta sul proprio territorio e la Fondazione potrà offrire un’opportunità professionale a cinque dei propri utenti.

«Da una situazione sfavorevole si è colta una grande e concreta opportunità – afferma Renato Bernasconi, direttore della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie del Canton Ticino, in occasione della cerimonia di inaugurazione della filiale lo scorso 16 maggio – Questi spazi permettono di raggiungere due obiettivi: garantire i servizi di prossimità della Posta e permettere l’inclusione degli utenti dell’OTAF. È qualcosa di straordinario che può dare benefici a tutti. È sicuramente un esempio da seguire».

Gli utenti di OTAF svolgono fra l’altro lavori di grafica e piccola tipografia.

Gli utenti di OTAF svolgono fra l’altro lavori di grafica e piccola tipografia.

Anche Roberto Cirillo, CEO della Posta, è soddisfatto della collaborazione: «Per me le persone disabili sono estremamente importanti: mettono le loro capacità a servizio della Posta proprio come chi ha la fortuna di non avere disabilità. Delle loro capacità, esperienze di vita e del loro punto di vista abbiamo grande bisogno. Voglio una Posta che promuova anche queste capacità e per farlo è naturale che debba offrire le stesse chance a tutti. Per questo sono felice della creazione di queste filiali.»

Per quanto originale, la collaborazione con la Fondazione OTAF non costituisce un unicum a sud delle Alpi: dal 2012 infatti, la Posta collabora con la Fondazione Diamante che, fra le numerose attività, gestisce a Pianezzo il negozio di alimentari «La Butega de la Val» con annessa la filiale della Posta. La filosofia e gli scopi della Fondazione Diamante sono per molti versi simili a quelli di Fondazione OTAF e da sempre profondamente legati all’affermazione dei diritti delle persone disabili dando loro la possibilità di assumere ruoli attivi e sempre più valorizzanti.

Gli spazi ampi e luminosi sono quelli del precedente ufficio postale.

Gli spazi ampi e luminosi sono quelli del precedente ufficio postale.

A Neuchâtel un successo che dura da dodici anni

Sono passati dodici anni da quando la Posta ha avviato nel Canton Neuchâtel un’esperienza originale e allora inedita aprendo la prima filiale in partenariato in seno alla fondazione Foyer Handicap. Nelle sue due sedi, a Neuchâtel e a La Chaux-de-Fonds, questa istituzione offre a persone con disabilità fisiche spazi adeguati alle loro esigenze e occasioni d’impiego professionale protetto. «La filiale in partenariato è stata creata nell’ambito dei laboratori sui posti di lavoro protetti a Neuchâtel e gli impiegati sono seguiti da assistenti sociopedagogici», spiega Pascal Jaquet, responsabile della filiale della Posta e dei laboratori di Foyer Handicap. Così, ad esempio un cliente può farsi consegnare un pacco da un’impiegata, sotto lo sguardo attento e benevolo di un membro del personale responsabile che, se necessario, può darle dei consigli.

Pascal Jaquet allo sportello della filiale in partenariato di Foyer Handicap a Neuchâtel 7 Mail.

Pascal Jaquet allo sportello della filiale in partenariato di Foyer Handicap a Neuchâtel 7 Mail.

Dal 2007 questa esperienza è un successo e una fonte di arricchimento per le persone che lavorano nella filiale poiché consente loro di avere un contatto diretto con la clientela nel contesto di un’attività professionale. «Lavorare qui mi permette di incontrare tante persone, anche se non tutti sono sempre pazienti», sottolinea Sabine*, una delle impiegate. Sabine non nasconde di essere fiera delle sue mansioni: «Fornisco prestazioni simili a quelle del personale della Posta e così mi sento anch’io un po’ una postina». Gli impiegati vengono formati internamente e l’apprendimento prevede diverse tappe. «Dobbiamo adattarci alle loro disabilità, evitare situazioni di stress e cercare di portarli a un’autonomia più ampia possibile. Spesso, per sentirsi sicuri, nello svolgere le loro mansioni hanno bisogno di una certa routine e di abitudini», rivela Pascal Jaquet.

L’aspetto un po’ più difficile da gestire sono gli orari di lavoro perché vanno adattati in funzione delle disabilità degli impiegati. La clientela è piuttosto comprensiva, anche se a volte capita che i clienti che hanno fretta facciano commenti riguardo alla lentezza della persona allo sportello. «Io sono in pensione, quindi ho tutto il tempo che voglio, e trovo bellissimo poter contribuire così all’inserimento professionale di queste persone», afferma una cliente allo sportello. E aggiunge: «Qui non c’è bisogno di prendere un biglietto all’entrata, e questo è un vantaggio».

Un’impiegata di Foyer Handicap serve un cliente, seguita da un conduttore di laboratorio sociopedagogico.

Un’impiegata di Foyer Handicap serve un cliente, seguita da un conduttore di laboratorio sociopedagogico.

Oltre alla rendita AI, gli impiegati di Foyer Handicap ricevono una piccola somma per il lavoro svolto nel laboratorio della filiale della Posta. A chi gli chiede se ripeterebbe questa esperienza, Pascal Jaquet risponde senza esitazioni: «Lo rifarei domani! Per i nostri impiegati è un’esperienza straordinaria perché permette loro di avere dei legami sociali e di esprimere le loro capacità». «In questo lavoro vengo davvero considerato una persona come le altre», conclude sorridendo Paul*, uno degli impiegati, tra un’operazione postale e l’altra.

(*): pseudonimo

La filiale in partenariato di Foyer Handicap esiste da giugno 2017.

La filiale in partenariato di Foyer Handicap esiste da giugno 2017.