Corona + Cyber Week = record di pacchi

Pacchi a perdita d’occhio, spartitrici che lavorano a pieno ritmo giorno e notte. Dal 27 novembre, giorno del «Black-Friday», fino a Natale ci attende il periodo di lavoro più intenso dell’anno e quest’anno c’è molto altro ancora: la vendita online è infatti cresciuta notevolmente dal lockdown. La Posta si trova quindi ad affrontare sfide ancora maggiori degli anni scorsi. Ci attende infatti almeno un 20% in più di pacchi rispetto all’anno scorso e la Posta ha messo in atto una serie di misure per poterli elaborare tutti.

Durante il lockdown la domanda di vendite online è cresciuta vertiginosamente perché le persone in Svizzera erano costrette a restare in casa. La conseguenza per la Posta è stata un aumento altrettanto consistente del numero di pacchi. Da marzo il volume di pacchi è incrementato quotidianamente, registrando a volte un vero e proprio boom. Nel mese di aprile la Posta ha trattato mediamente 850’000 pacchi al giorno, segnando un record mensile nei suoi 170 anni di storia (maggiori dettagli). Questi quantitativi hanno messo a dura prova la logistica della Posta che oltretutto era confrontata con una carenza di collaboratori, perché molti appartenevano ai gruppi a rischio, erano malati, dovevano accudire i loro figli o semplicemente perché si dovevano rispettare le distanze di sicurezza. Improvvisamente i collaboratori dovevano caricare i veicoli da soli, invece che in due. Non potevano più chiedere aiuto a un collega per sollevare pacchi pesanti o collettame, come divani o casette da giardino. Siamo riusciti a smaltire questi volumi di pacchi solo perché tutti hanno fornito il loro contributo: i centri lettere hanno iniziato a spartire i pacchi più piccoli, sgravando così i centri pacchi. I postini non consegnavano più solo le lettere, ma anche i pacchi piccoli con i loro veicoli a tre ruote elettrici, mentre i grandi clienti effettuavano la prespartizione dei pacchi già nei loro magazzini. Da allora il volume di pacchi è sceso di nuovo lievemente, pur restando sempre a livelli nettamente superiori rispetto ai valori normali.

Corona meets Singles Day and Cyber Week
Ci siamo: sta per arrivare quello che, anche prima dell’avvento del coronavirus, è sempre stato il periodo di lavoro più intenso dell’anno per fattorini e collaboratori dei centri di spartizione e della logistica e che tradizionalmente viene definito l’alta stagione prenatalizia. Da inizio ottobre il volume di pacchi è tornato a salire. Attualmente la Posta sta registrando un 24% in più rispetto all’anno scorso, il 15% del quale è ascrivibile all’effetto coronavirus. Questo aumento va ora a combinarsi con il periodo di alta stagione dei pacchi dovuto al Black Friday e alle vendite natalizie. Dieter Bambauer, responsabile PostLogistics e membro della Direzione del gruppo della Posta, sa quanto lavoro ci attende: «Sono fiero che stiamo crescendo anno dopo anno e delle eccezionali prestazioni che siamo in grado di fornire». In considerazione dell’incremento delle ordinazioni online iniziato con il lockdown, la Posta parte con un 20% in più di pacchi rispetto all’anno scorso. Il calcolo è presto fatto: «L’effetto coronavirus e il volume legato alle festività sfoceranno a fine anno in un quantitativo record di pacchi», afferma Bambauer che prevede già un «record storico».

Attualmente è però molto difficile fare un pronostico, perché la pandemia sta di nuovo mettendo alle strette la Svizzera. Alcuni cantoni sono tornati già in lockdown, i negozi sono chiusi e le persone hanno ricominciato a fare acquisti prevalentemente online. Nell prossime settimane potrebbero aggiungersi altri cantoni, con notevoli ripercussioni sul volume dei pacchi. Anche le condizioni atmosferiche fanno la loro parte: i fine settimana piovosi fanno crescere il quantitativo di pacchi. Le persone in Svizzera trascorrono infatti il loro tempo facendo shopping online.

Volume di pacchi 2019/2020

Lavori di pianificazione in corso da questa estate
La situazione resta quindi imprevedibile. La Posta ha adottato una serie di misure per gestire questi quantitativi e continuare a consegnare i pacchi a domicilio puntualmente. L’azienda ha tratto insegnamento dalla crescita esponenziale del volume di pacchi durante il lockdown, riattivando misure e processi che si sono dimostrati utili in primavera.

  • Nelle prossime settimane incrementeremo le risorse di personale nei centri pacchi e nel recapito dei pacchi fino al 30%. Abbiamo anche riattivato la nostra borsa lavoro interna, creata durante il lockdown, affinché i collaboratori possano supportare i loro colleghi di altre unità della Posta.
  • I collaboratori nei centri di spartizione delle lettere svolgono un contributo importante nella gestione delle oscillazioni dei volumi dei pacchi attese nelle prossime settimane. Come accaduto durante il lockdown, ogni giorno spartiscono infatti circa 130’000 pacchetti.
  • Ogni giorno fino a 400 giri di recapito in più con circa 300 furgoni aggiuntivi che affittiamo. Inoltre, in questo periodo tutti i pacchi vengono recapitati anche di sabato, non solo quelli Priority.
  • I nostri collaboratori fanno turni straordinari e lavorano anche il sabato. Gli impianti di spartizione si fermano solo per poche ore durante la notte, per la necessaria manutenzione. Nei tre grandi centri di spartizione dei pacchi (Frauenfeld, Härkingen e Daillens) spartiamo pacchi ininterrottamente per ben 20/22 ore al giorno.
  • Come durante il lockdown, anche ora intratteniamo uno stretto scambio di informazioni con i nostri clienti maggiori. Loro sanno infatti meglio di chiunque altro quali volumi aggiuntivi sono attesi e quando, sulla base delle campagne di sconti avviate, e ci comunicano questi pronostici affinché possiamo prepararci al meglio.