Con 76 lingue la Posta riflette la diversità della Svizzera

«Hola», «Xin chào», «Ciao»! Alla Posta lavorano circa 47’000 collaboratrici e collaboratori che parlano un totale di 76 lingue madri differenti. Questa diversità si percepisce anche nei centri pacchi. In occasione dell’odierna «Giornata delle lingue» diamo uno sguardo al centro pacchi regionale Ostermundigen. Solo lì, i 110 membri del personale parlano 24 lingue madri diverse.

Lirim Rushiti parla tedesco, italiano, inglese, albanese, turco e serbo-croato.

Lirim Rushiti è sostituto responsabile team presso il centro pacchi regionale Ostermundigen. Con lui lavorano 109 colleghe e colleghi che parlano un totale di 24 lingue madri diverse. Dal tedesco al vietnamita fino al thailandese, passando per il francese e il portoghese, in questo grande centro regna il plurilinguismo. Nella zona industriale di Ostermundigen, le collaboratrici e i collaboratori della Posta smistano i pacchi provenienti da Berna e dall’Oberland bernese per tutta la Svizzera. «Le colleghe e i colleghi che lavorano qui hanno le nazionalità più diverse», spiega Lirim Rushiti. «Di conseguenza, soprattutto durante le pause, si sente parlare in tantissime lingue. Tuttavia, è importante che la nostra lingua di lavoro sia il tedesco. Così tutti hanno gli stessi requisiti di base», precisa il ventiseienne. È chiaro, però, che parlando altre cinque lingue oltre al tedesco, Lirim Rushiti sia avvantaggiato nel suo ruolo di responsabile team. «Con le colleghe e i colleghi di altre regioni linguistiche della Svizzera posso parlare ad esempio anche in italiano, il che mi aiuta a evitare malintesi nel lavoro di tutti i giorni».

La Posta sostiene e promuove la diversità linguistica

Con un organico di circa 47’000 persone, la Posta è presente in tutte le regioni della Svizzera, riflettendo la diversità linguistica e culturale del paese. L’azienda adotta inoltre diverse misure per incoraggiare il personale a imparare nuove lingue o a migliorare le proprie competenze linguistiche. Ad esempio, per promuovere la diversità linguistica e culturale, è stata costituita una rete interna che propone anche i cosiddetti «caffè linguistici»: degli incontri durante i quali gruppi di persone interessate hanno la possibilità di conversare per 60 minuti in una lingua straniera sulle tematiche più svariate. Anche i tandem linguistici, che prevedono la partecipazione di due persone che si insegnano reciprocamente la propria lingua madre incontrandosi regolarmente, sono sempre più apprezzati in azienda. Per questo, nel 2019 la Posta ha introdotto una piattaforma interna per trovare partner per i tandem. La diversità linguistica e culturale, infatti, sta particolarmente a cuore all’azienda.

Abbiamo chiesto alle collaboratrici e ai collaboratori del centro pacchi Ostermundigen come si dice «pacco» nelle loro rispettive lingue madri. Il risultato mostra quante somiglianze esistano tra i diversi idiomi.

Mostra itinerante «Elvetismi – Specialità linguistiche» presso la sede principale della Posta a Berna

Dal 27 settembre al 26 ottobre 2023, la Posta ospita la mostra itinerante «Elvetismi – Specialità linguistiche» presso la sua sede principale a Berna Wankdorf. L’esposizione, allestita alla Posta in occasione del 175º anniversario dell’azienda, si concentra sulla diversità del nostro paese mettendo in risalto le sue particolarità linguistiche.

 

La mostra è dedicata alle varianti tipicamente svizzere dell’italiano, del tedesco e del francese. Gli elvetismi testimoniano la diversità linguistica della Svizzera e riflettono il modo in cui le sue lingue nazionali si influenzano l’un l’altra. In quanto azienda svizzera, la Posta riflette il plurilinguismo del paese e della sua popolazione. Con un organico di circa 47’000 collaboratrici e collaboratori, l’azienda è lo specchio della società svizzera e della sua diversità. Questa pluralità viene messa in risalto, promossa consapevolmente e vissuta in modo attivo anche all’interno della Posta.

 

L’esposizione itinerante è stata realizzata dal Centre Dürrenmatt Neuchâtel in collaborazione con il Forum Helveticum e con il contributo del Centre de dialectologie et d’étude du français régional dell’Università di Neuchâtel, del Forum für die Zweisprachigkeit, dell’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana e dell’associazione Schweizerischer Verein für die deutsche Sprache.

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